Se non fosse un giorno triste, probabilmente non scriverei. E utilizzo le parole con uno scopo preciso.
Non tento di risollevarmi, o di comprendere. Non è uno di quei giorni tristi senza motivo. E' uno di quei giorni tristi per davvero, quando di motivi reali, appartenenti cioè al mondo esterno, puoi trovarne.
Oggi non mi aiutano a pensare le parole. Non cerco di riportarle per darvi poi un senso. Eppure lo faccio quasi sempre, come trascinato da un desiderio di conoscenza.
Oggi no. Oggi scrivo perchè mi facciano compagnia.
Mi rifugio, nei miei giorni tristi, in note più tristi. In questo modo i giorni tristi diventano un po' meno tristi.
Così mi fanno compagnia anche le note.
E le parole. Le parole, ancora. Puoi trovarle nel testo, o poco più su, poco più giù. Tutte assieme. Mano nella mano. Definiscono un cerchio attorno a me.
Si, uno di quei cerchi che si usava fare da bambini.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra
Mi sono rimaste dentro le parole a cerchio, le sento ancora, come grida e risa e note. Le note, ancora. Così la vita è tragica, ma quando si è bambini sembra quasi divertente.
Non voglio mettervi di cattivo umore, perchè non voglio passarvi ciò che non provo.
E' un giorno triste, sì, ma di vuoto. Di quasi assenza di emozioni.
Uno di quei giorni che ti viene voglia di pregare per sentirti vivo.
...
E ancora proteggi la grazia del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto
...
In ricchezza e in fortuna,
in pena e in povertà,
nella gioia e nel clamore,
nel lutto e nel dolore,
nel freddo e nel sole,
nel sonno e nell'amore
Fino in fondo....
Ovunque proteggi la grazia del mio cuore
Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore
E così mi asciugo le labbra dopo questa bevuta, di musica e poesia. Dissetato muoio qui. Cioè scrivo.
Non è una buona domenica per me questa. Spero che a voi sia andata meglio. Magari adesso vi leggo, è da un po' che non lo faccio.
Mi perdonerete.